Come essere felici con il metodo Happy Speaking

COME ESSERE FELICE CON HAPPY SPEAKING SULLE TRACCE DELLA FELICITà CON Maurizia Scaletti

Nell’incontro con Giuliana Ubertini c’è una sola regola da rispettare: lasciatevi travolgere dal suo entusiasmo e sorprendere dalla sua passione per il tema: la comunicazione. Scoprirete come essere felici con il metodo Happy speaking, e

da adesso in poi, quando parlerete con gli altri, quando parlerete ad un pubblico, quando insegnerete, quando terrete una conferenza, un discorso politico, una riunione aziendale, e in qualunque altro momento avrete bisogno di esprimere il vostro potenziale oratorio, vi tornerà in mente lei.

Lei non è semplicemente una docente di comunicazione o una formatrice esperta in materia, lei è la comunicazione! Comunica entusiasmo e passione per il suo lavoro da ogni cellula del suo corpo. Tale è la determinazione che la guida e la convinzione di quanto sia importante sviluppare competenze comunicative che non ne ha fatto solo un lavoro ma ha creato un vero e proprio metodo innovativo: Happy Speaking.

LA MIA OSPITE

Giuliana Ubertini, laureata in Interculturalità a Trieste (con una tesi di ricerca sul tango a Buenos Aires), ha poi approfondito i temi dell’audiovisivo e del multimediale con un corso di specializzazione ed un Master in scrittura e formati radiofonici e televisivi. E’ stata autrice di rubriche di infotainement sul web, programmi di viaggio in Italia e all’estero, docente/tutor di Railab. Ha vissuto nell’ordine a Trieste, Monaco di Baviera, Buenos Aires, Los Angeles, New York e Miami. Dal 2015 si dedica interamente alla formazione e al suo metodo Happy Speaking.

LA FELICITA’ NEL VIAGGIO

Le esperienze di vita e professionali di Giuliana ci fanno entrare immediatamente in una dimensione classicamente legata alla felicità: i viaggi.

D sempre il viaggiare è stato per l’essere umano fonte di benessere, scoperta, esplorazione, sfida e soddisfazione. La parola viaggiare ha molti significati: dal viaggio fisico, reale, a quello virtuale, a quello che facciamo con il solo potere della nostra fantasia; viaggiare è un modo per crescere, per metterci alla prova, superare limiti e scoprire potenzialità.

Viaggiare ci rende più felici? Lo scopriamo insieme a Giuliana, che in materia ha molto da dirci!

COMUNICARE è UNA QUESTIONE DI FELICITA’

Potevo farmi scappare l’opportunità di intervistare una persona di questo calibro, che parla, insegna e vive di felicità?

Ovviamente no, e a breve avremo l’intervista integrale.

Siamo tutti convinti di saper comunicare bene, anche perchè lo facciamo da quando siamo nati, no? Anzi lo facciamo da prima della nascita, nella dinamica comunicativa mamma-bambino. 

Eppure se ci guardiamo intorno troviamo moltissimi esempi di persone che dovrebbero saper comunicare molto bene e invece… Forse dimentichiamo tutti la prima fondamentale regola che ci permette di relazionarci agli altri: ognuno di noi comunica le emozioni che vive, sempre e comunque in ogni situazione. Quindi ha perfettamente senso pensare ad un metodo  che possa insegnarci a comunicare bene con l’attenzione ricolta alle nostre emozioni.

Giuliana Ubertini non lo ha solo pensato, lo ha creato! Per il momento vi basti sapere che il metodo Happy Speaking è il risultato di una miscellanea di studi e tecniche molto diverse, sapientemente riorganizzati: dal teatro d’improvvisazione ai format televisivi, dal coaching alla meditazione, dai giochi a importanti tool formativi internazionali, dallo yoga della risata alla comicità vera e propria.

Per questo “essere felici” fa la differenza nel modo in cui comunichiamo e “comunicare felicemente” fa la differenza nella nostra percezione della felicità.

Non so voi, ma io nel dubbio, preferisco essere felice e comunicare felicemente, così non mi sbaglio!

Ed in caso di pericolo, chiamo Giuliana!

Viviamo in un mondo che corre a ritmi sempre più frenetici, dove il tempo sembra scivolare via senza lasciare spazio per respirare. 

Anche i bambini, spesso, si trovano intrappolati in un vortice di impegni e attività strutturate, con poco tempo per esplorare, giocare liberamente e semplicemente essere.

Riflettiamo sull’importanza di rallentare, di creare spazi di tempo lento nella vita dei bambini, e su come questo approccio possa favorire il loro sviluppo emotivo, cognitivo e relazionale.

 

 

Che cos’è il tempo lento e perché è importante per i bambini?

 

Il tempo lento è un concetto che si oppone al ritmo frenetico della vita moderna.

Significa rallentare, vivere nel presente, lasciare spazio all’esplorazione e alla spontaneità.

Per i bambini, questo significa:

  • Giocare senza pressioni o aspettative.
  • Avere tempo per osservare e scoprire.
  • Coltivare la creatività e la curiosità.

 

I benefici del tempo lento

Rallentare non è solo un piacere, ma una necessità.

Numerosi studi dimostrano che il tempo lento:

  • Riduce lo stress: I bambini che vivono a ritmi più lenti mostrano livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) più bassi.
  • Favorisce la concentrazione: Senza la pressione di fare tutto velocemente, i bambini si immergono più profondamente nelle attività.
  • Stimola la creatività: Spazi vuoti e non strutturati permettono al cervello di vagare e generare idee nuove.

 

Il tempo lento come antidoto alla frenesia moderna

 

Il sovraccarico delle attività

Molti bambini oggi sono impegnati in un numero eccessivo di attività: lezioni di musica, sport, doposcuola e altro ancora.

Anche se queste attività sono preziose, un’agenda troppo piena rischia di lasciare poco spazio per il gioco libero e il relax, essenziali per il loro equilibrio.

 

Il valore della noia

Contrariamente a ciò che spesso si pensa, la noia non è un nemico, ma un’opportunità.

Quando un bambino si annoia, il suo cervello cerca soluzioni, si inventa giochi, esplora nuovi modi di passare il tempo.

È proprio nella noia che nascono alcune delle idee più creative.

 

Come creare momenti di tempo lento per i bambini

 

Limitare gli impegni

Una delle prime strategie è ridurre il numero di attività programmate nella settimana.

Chiediti: “C’è davvero bisogno di tutto questo?”.

Offrire ai bambini del tempo non strutturato non significa trascurarli, ma dar loro la libertà di essere se stessi.

 

Creare routine rilassanti

Le routine offrono sicurezza ai bambini, ma possono anche essere progettate per favorire la calma e il tempo lento.

Le routine lente che io preferisco sono:

  • La lettura della sera: Un momento di connessione e tranquillità prima di dormire.
  • La colazione senza fretta: Inizia la giornata con un ritmo rilassato, senza corse per uscire di casa.
  • Passeggiate nella natura: Un’occasione per osservare, esplorare e respirare.

 

Spegnere gli schermi

Gli schermi (televisori, tablet, smartphone) spesso riempiono spazi che potrebbero essere dedicati alla lentezza.

Creare momenti “offline” è fondamentale per lasciare spazio al gioco libero e alla creatività.



Attività lente per i bambini

 

Gioco libero

Il gioco libero è una delle attività lente per eccellenza.

Senza regole o obiettivi prefissati, i bambini possono esplorare, inventare e divertirsi seguendo i loro tempi.

Puoi creare un angolo della casa dedicato al gioco libero, con materiali semplici come blocchi di legno, colori e fogli oppure oggetti naturali raccolti durante le passeggiate in natura. 

 

Tempo nella natura

Passare del tempo all’aperto, lontano dal caos della città, è un modo efficace per rallentare.

Porta i bambini in un bosco, in un parco o in riva a un lago. Incoraggiali a osservare gli animali, raccogliere foglie o semplicemente sedersi e ascoltare i suoni della natura.

 

Arte e manualità

Attività creative come disegnare, dipingere, fare collage o modellare con la creta permettono ai bambini di immergersi in un’esperienza senza fretta, seguendo il loro flusso naturale.



Il ruolo dell’adulto nel tempo lento

 

Essere un modello

I bambini imparano osservando.

Se un adulto vive sempre di corsa, anche i bambini tenderanno a fare lo stesso.

Mostra loro come rallentare, prendendoti del tempo per leggere, cucinare con calma o semplicemente stare seduto in silenzio.

 

Condividere momenti di lentezza

Condividere il tempo lento con i bambini non solo rafforza il legame, ma li aiuta a capire il valore di questi momenti. 

Ci sono tantissime attività quotidiane che possono portare il rapporto con i tuoi bambini ad un altro livello, come preparare insieme un pasto, passeggiare e parlare oppure creare un rituale familiare, come spegnere le luci e accendere candele per raccontare storie.



La lentezza come strumento di consapevolezza

 

Introdurre la mindfulness

La mindfulness è un’ottima pratica per insegnare ai bambini a vivere nel presente.

Prova con questi due esercizi semplici:

  • Osservare il respiro: Chiedi al bambino di sentire l’aria che entra ed esce dal naso.
  • Camminata consapevole: Camminate insieme concentrandovi sui suoni, sugli odori e sulle sensazioni del momento.

 

Gratitudine e riflessione

Alla fine della giornata, prendetevi un momento per riflettere su ciò che avete vissuto. Chiedi al bambino:

  • “Qual è stato il momento più bello della tua giornata?”
  • “Cosa ti ha fatto sentire felice oggi?”



Il dono del tempo lento

Rallentare non è solo una scelta, ma un dono prezioso che possiamo fare ai nostri bambini.

In un mondo che corre veloce, offrire loro il tempo per esplorare, sognare e creare significa coltivare la loro capacità di essere presenti, resilienti e felici.

La lentezza non è un lusso, ma una necessità per una crescita equilibrata e consapevole.

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