Da qualche tempo leggo, studio e lavoro su quello strano processo intellettivo umano che possiamo chiamare “ricerca della felicità”. Tra le varie letture e approfondimenti, ho scoperto che esistono gruppi di persone che studiano questo processo e che sperimentano metodi, esercizi, attività per renderlo sempre più efficace diffondendo le loro scoperte agli altri.
La prima nozione che apprendo, e faccio subito mia, in questo percorso è che la felicità è una competenza da allenare! E non potete capire quanto mi sia piaciuta questa scoperta! Ho pensato alla felicità finora come ad un’emozione, uno stato, un insieme di situazioni ed elementi che se tenuti in equilibrio potevano realizzarla.
Ora si apre un mondo nuovo: la mia mente può allenarsi alla felicità, sviluppandola proprio come le altre competenze!
Esiste una scienza della felicità, studiata da diverse discipline, che pongono domande da punti di vista diversi, cercano risposte e nuovi mondi possibili.
La felicità viene vista in modo nuovo: è la capacità di rispondere all’ambiente esterno in modo intenzionale, senza farsi influenzare da esso.
E allora cosa aspettiamo a definire il nostro programma di allenamento alla felicità?
Mi è successo un’ora fa: di tutte le cose belle successe oggi, ho avuto un quarto d’ora di nero totale perché mi sono fissata su l’unica cosa andata male! Perché l’ho fatto? Perché sono, come tutti noi, programmata per farlo, per vedere il “pericolo” e concentrarmi su come evitarlo, superarlo far andare meglio le cose. Ma questo inevitabilmente ci porta ad essere costantemente in una condizione di insoddisfazione, dobbiamo allenarci a mettere in evidenza le “cose belle”, a non darle per scontate, a parlarne, a descriverle.
Io lo faccio con la mia bimba, la sera prima di dormire ci poniamo a vicenda tre domande:
Per cosa sei grata oggi?
Quale è la cosa più bella successa oggi?
Quale quella più brutta?
A quest’ultima domanda dedichiamo meno tempo che alle altre due, le diamo meno importanza, però cerchiamo anche una possibile soluzione (domani come potresti rimediare a quanto successo?).
Con lei mi viene più facile focalizzarmi sul bello, quando sono sola con la mia mente e tutte le sue vecchie abitudini è più difficile, ma si può fare! Oggi per esempio, è bastata una telefonata, giusta al momento giusto, e qualche respiro consapevole.
E tu, come affronti la tua ricerca della felicità?