
Come ognuno di noi può assumersi la responsabilità della propria felicità?
La domanda che mi ripeto in questi mesi è: come posso trasformare gli esiti delle ricerche scientifiche che studio, i modelli teorici a cui faccio riferimento, la filosofia che sposo, in azioni concrete quotidiane che cambino la mia vita e quella altrui?
Di una cosa sono certa: la ricerca del senso della vita, del motivo per cui siamo qui, del capire chi siamo, ha riacquistato un posto fondamentale nelle nostre vite distratte e spaesate nel mare magnum del consumismo sfrenato e della velocità, di scambi, di relazioni, di pensieri, di informazioni, che distrae la nostra attenzione dalle cose importanti.
Dare un senso alla nostra vita, intendendo con la parola “senso” sia direzione che significato, dovrebbe essere il fine ultimo delle nostre azioni, oppure è la scintilla che dà loro vita? Se ribaltassimo il punto di vista e cominciassimo a pensare che possiamo decidere che senso dare alla nostra vita e che lo facciamo in ogni azione di ogni giorno, ci verrebbe restituito parte di quel potere decisionale su noi stessi che per paura di responsabilizzarci abbiamo abbandonato.
Essere felici significa imparare a scegliere, e assumersi la responsabilità di questa scelta.
Assumersi la responsabilità della propria felicità.
Può sembrare facile a parole, ma non lo è nei fatti e nella quotidianità, perchè è sempre più facile dare la colpa a qualcun altro o qualcos’altro, è sempre più facile spostare la responsabilità sul tempo, il traffico, il capoufficio, i colleghi, il partner, il covid, la politica, gli immigrati, l’inquinamento, il destino, la sfortuna, persino gli alieni a volte.
Oggi siamo spinti a rispondere alle sollecitazioni in modo incondizionato e disattento, facendoci portare via l’influenza che dovremmo esercitare su noi stessi e che invece deleghiamo agli altri, permettendo di portarci via la nostra libertà di scelta , decisionale e con essa load nostra felicità.
Assumersi la responsabilità della propria felicità per me significa imparare a dare delle priorità, senza rispondere a tutte le sollecitazioni in modo incondizionato. Ma questo richiede attenzione, valutazione, sforzo, implica di considerare le variabili e gli eventuali risultati delle nostre azioni, dalle più banali come l’acquisto di beni imballati in chili di plastica al supermercato, l’uso della macchina out of control, fino alle scelte più complesse rispetto alla relazione con l’altro, al modo in cui usiamo le parole e il loro potere magico, alla coerenza con i valori in cui crediamo.
Forse essere felici nel quotidiano significa proprio questo: allineare azioni, pensieri e parole ai valori che si scelgono e tenere in alta considerazione la coerenza tra questi elementi.
Forse a quel punto anche le nostre emozioni ritroveranno il loro posto nel mondo e sapranno darci stimoli e spinte atte a perseguire la strada delle nostre intenzioni.
Se pensi sia giunto il momento di assumerti la responsabilità della tua felicità, sono lieta di farti sapere che esiste un gruppo di persone che si sta già allenando alla felicità e che è pronto ad accoglierti. Ti aspetta qui.